Viaggio in Messico – El dia de los muertos

8 Agosto 2023
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Molti intraprendono un viaggio in Messico nel periodo del Dia de los Muertos, ma non tutti ne conoscono il vero e profondo significato. ‘’Ricordare’’ è lo scopo principale di questa festa messicana che va dal 28 ottobre al 2 novembre. Ricordare sì, ma in modo allegro! Lo dice anche il testo della celebre canzone di ‘’Coco’’, film della Pixar che ha riscosso tantissimo successo nel 2017: ‘’ripensa a me, non dimenticarlo mai’’. La storia del giovane musicista Coco emoziona e diverte, facendoci vivere in parte questa celebrazione con lui. Il fine ultimo di questa ricorrenza è quello di accogliere con gioia le anime dei nostri cari in quell’unico momento dell’anno in cui possono farci visita nel mondo terreno. Soprattutto il film ci insegna a non dimenticarli mai: solo così vivranno per sempre!

Nonostante la tematica delicata, questa rappresentazione eccentrica e divertente della Pixar spiega proprio che in Messico queste giornate non sono vissute in modo triste, né tantomeno associate ad un sentimento di paura (come il nostro Halloween). Qui la festa dura giorni, ed è una vera e propria esplosione di colori, musica e gusto, oltre ad un modo per riunirsi con l’intera famiglia e rafforzare il legame con i propri cari.

VIAGGIO IN MESSICO: DALLE ORIGINI AD OGGI

Se state pensando ad un viaggio in Messico durante il periodo del Dia de los Muertos una cosa è certa: non rimarrete assolutamente delusi! Tutto ciò che stiamo per raccontarvi rappresenta un piccolo spoiler di ciò che vivrete, ma non si può dire che sia la stessa cosa.

Partiamo dall’inizio: le origini del Dia de los Muertos risalgono all’epoca degli Aztechi e Maya. Questi popoli erano fermamente convinti che vita e morte fossero la giusta equazione per un ordine cosmico, e consideravano i defunti ancora parte della comunità. In seguito queste credenze e attitudini hanno influenzato la cultura e si sono ‘’mescolate’’ alla tradizione della Chiesa Cattolica. Oggi in Messico el Dia de los Muertos si festeggia dal 28 ottobre al 2 novembre, ed è addirittura stato riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Non si tratta soltanto di un modo per ricordare i propri cari, quanto piuttosto di un vero e proprio rituale, colorato e allegro, per accogliere gioiosamente le anime dei defunti in visita una sola volta l’anno nel nostro Mondo. Per l’occasione le città sono dunque in festa, si preparano banchetti (ofrendas), si danza in costumi vivaci che ricordano la Calavera Catrina (di cui parleremo in seguito) e si organizzano feste e picnic in prossimità dei cimiteri.

Go4sea - Messico, El dia de los muertos

LE OFRENDAS

Le ‘’ofrendas’’ sono la componente forse principale di questa ricorrenza messicana! In questi giorni altari ‘’personalizzati’’ vengono allestiti sia nelle proprie case che nelle piazze per accogliere i parenti defunti. Su questi altari vengono riposti per tradizione vari elementi, tutti dal significato ben preciso. Per sfamare i cari dopo il lungo viaggio si preparano le pietanze preferite di questi e brocche d’acqua per dissetarli. Tuttavia ci sono altre pietanze e bevande ricorrenti. Per esempio i teschi di zucchero, il pan de muertos – un pane dolce ricoperto da semi di anice e decorato con ossa e teschi di pasta – l’atole, un porridge caldo e dolciastro e la pulque, una bibita derivata dall’agave.

Oltre ad essere arricchite di cibo e bevande, le ofrendas sono decorate in modo vivace con elementi dal significato ben preciso. Per esempio, i petali di calendula, che sono uno dei simboli per eccellenza del Dia de los Muertos, vengono disposti sul suolo formando un sentiero. Si tratta del sentiero che le anime seguiranno una volta uscite dal cimitero per raggiungere gli altari. Anche il papado picado è emblematico: striscioline di carta colorate e a forma di scheletro che, lasciate appese al vento, indicano la fragilità della vita! L’incenso, invece, viene utilizzato per purificare la zona dell’altare e trasmettere nell’atmosfera le preghiere per i propri cari.

CHI E’ LA FAMOSA CALAVERA CATRINA?

Come detto in precedenza, nei giorni in cui si festeggia el Dia de los Muertos grandi e piccini girano spesso con i volti dipinti per assumere le sembianze di un teschio, ma non si tratta di un teschio qualunque! La figura simbolo di questa festa è infatti la famosissima Calavera Catrina. Questa figura deriva da una Dea Azteca che regnava negli inferi, anche se la sua prima vera apparizione nell’immaginario collettivo risale al 1910. In questo periodo l’artista e vignettista José Guadalupe Posada creò la ‘’Calavera Garbancera’’ per trasmettere un messaggio molto forte ai messicani. Infatti, in quegli anni il popolo cercava in tutti i modi di ‘’copiare’’ ed adottare lo stile europeo poiché considerato nobile ed elegante. Per questo l’arista ritrasse questo scheletro (appunto ‘’calavera’’) in abiti francesi per dimostrare che, alla fine, tutti noi siamo scheletri, a prescindere da dove veniamo.

Go4sea - Messico, El dia de los muertos

VIAGGIO IN MESSICO DURANTE EL DIA DE LOS MUERTOS: LE DUE CITTA’ IN CUI VIVERLO A 360°

La prima città in cui si respira la vera atmosfera del Dia de los Muertos è, sicuramente, Città del Messico. Durante la festa sfilano carri allegorici dai colori vivaci, la gente è allegra ed ha il volto dipinto di bianco e decorato con grandi fiori, la musica riecheggia nell’aria e prepara le famiglie ad accogliere le anime dei propri cari! Tuttavia, anche Oaxaca è patria di grandi tradizione. Le piazze vengono decorate e si preparano ad accogliere i banchetti dove è possibile acquistare prodotti tipici: caramelle, teschi di zucchero e decorazioni floreali per allestire le ofrendas.

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