Vacanza ad Alberobello: storia e curiosità dei trulli

22 Febbraio 2022
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Se ti diciamo tetti in pietra a secco, cupole coniche e simboli misteriosi, a cosa pensi? Siamo in Puglia, precisamente per una vacanza ad Alberobello: la città dei trulli.

Camminare tra i trulli, durante una vacanza ad Alberobello, è come immergersi in un’atmosfera antica e incantata. Queste abitazioni in pietra calcarea sono una caratteristica unica della regione e una delle tappe imperdibili di una vacanza in Puglia.

Prendi carta e penna e parti con noi in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta dei trulli di Alberobello!

Storia e origine dei trulli di Alberobello

Si narra che i conti Acquaviva d’Aragona di Conversano fecero insediare circa quaranta famiglie di contadini dal feudo di Noci. Le abitazioni erano costruite con la pietra locale e murate a secco per demolirle facilmente ed evitare di pagare le tasse sui nuovi insediamenti al Regno di Napoli.

I primi trulli risalgono al XIV secolo, ma è solo dal 1620 che si unirono formando un vero e proprio villaggio nella zona di Alberobello, con più di 3500 abitanti.

Oggi i trulli sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO e Alberobello è la capitale di questa bellezza unica pugliese.

 

Vacanze ad Alberobello: curiosità sui trulli

Come ogni buona storia che si rispetti, anche quella dei trulli di Alberobello nasconde misteri e curiosità. Ti sei mai chiesto, ad esempio, cosa sono quei simboli sui tetti dei trulli?

Sole, cuore, luna, aquila… Ogni disegno era un porta fortuna per la famiglia che abitava nel trullo

I primi simboli dei trulli sono di origine pagana, legati al culto degli animali: l’aquila rappresenta l’anima che aspira al cielo; la testa del cavallo indica il lavoro; il gallo la vigilanza.

Anche i simboli religiosi sono numerosi: la croce, il sole e la luna rappresentano rispettivamente le preghiere, la natura divina del Cristo e l’uomo. Inoltre, i contadini erano soliti dipingere sui tetti dei trulli le iniziali del loro nome e cognome, oltre a simboli del lavoro e dell’agricoltura.

La leggenda del Trullo Siamese

Una storia di amore e odio avvolge il Trullo Siamese di Alberobello. Due fratelli erano innamorati della stessa donna, promessa in sposa al primogenito. La donna però provava un sentimento nei confronti del fratello minore e, complice la convivenza sotto lo stesso tetto, tradì il futuro marito con lui.

Il fratello maggiore, accecato dalla gelosia, costrinse i due ad abbandonare la casa e decise di dividere il trullo in due. Da quel giorno, il Trullo Siamese presenta due entrate opposte su strade diverse.

Cosa vedere durante una vacanza ad Alberobello?

In una sola giornata puoi facilmente visitare Alberobello con lo zaino in spalla e avere anche il tempo per un pranzo in uno dei tipici ristoranti del borgo.

Il centro storico di Alberobello si divide in due zone: il Rione Aja Piccola e il Rione Monti. Il primo conta 400 trulli e 1300 abitanti. Tra i due è sicuramente il meno turistico, ma conserva l’autenticità dei trulli. Da qui, salendo sul Belvedere di Alberobello, puoi ammirare l’incantevole borgo dei trulli dall’alto.

 

Rione Monti è il cuore di Alberobello, dove poter passeggiare tra le botteghe-trullo e fermarsi per un tipico pranzo pugliese.

Tra le esperienze per scoprire Alberobello ti consigliamo anche:

● il Trullo Sovrano, un trullo a due piani che oggi è una casa-museo;

Casa Pezzolla, un complesso architettonico di 15 trulli comunicanti, sede del Museo del territorio, dove sono spiegate storia e tradizioni di Alberobello.

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